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Come l’ONU finanzia il Movimento BDS

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L’ONU non finisce mai di stupire, in senso negativo. Non potendo, per ovvie ragioni, sponsorizzare ufficialmente un congresso del Movimento BDS usa la tecnica del patrocinio per finanziare un congresso ufficialmente sopra le parti ma effettivamente assolutamente di parte al quale partecipano solo esponenti antisemiti riconducibili al Movimento BDS.

E’ successo in Sud Africa dove il Dipartimento per la Pubblica Istruzione delle Nazioni Unite ha organizzato un seminario di tre giorni con l’obiettivo dichiarato di riunire “politici, accademici e altri esperti al fine di esplorare nuovi modi per raccontare la complessa e in continua evoluzione storia del conflitto israelo-palestinese”. Fin qui tutto bene se non fosse che al seminario non è stato invitato nessun esponente israeliano o filo-israeliano, nessun esperto sopra le parti ma solo persone legate al Movimento BDS e alla galassia palestinese. La conclusione è stata che il congresso si è trasformato in un seminario del Movimento BDS quando invece avrebbe dovuto essere una occasione per discutere del conflitto israelo-palestinese in maniera sincera e senza preconcetti.

L’ambasciatore israeliano all’ONU, Danny Danon, ha scritto una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban ki-Moon, per protestare aspramente contro questa iniziativa patrocinata dall’ONU che si è rivelata essere una iniziativa anti-israeliana e lasciata completamente alla gestione di rappresentanti del Movimento BDS quando avrebbe dovuto essere un seminario sopra le parti con interventi di esperti di ogni parte in causa, essendo patrocinato dalle Nazioni Unite.

«L’ONU ha l’obbligo morale di agire in conformità con i valori e le finalità del suo statuto, ma eventi come questo minano l’integrità e l’imparzialità delle Nazioni Unite» ha scritto l’ambasciatore Denny Danon nella sua lettera a Ban ki-Moon. L’ambasciatore israeliano ha poi puntato il dito sulla cifra che l’ONU spende ogni anno per finanziare la propaganda palestinese, circa 6,5 milioni di dollari, che ufficialmente dovrebbero servire per studiare il sistema di far evolvere in positivo il cosiddetto “popolo palestinese” ma che puntualmente finiscono per finanziare la propaganda palestinese e antisemita finendo quasi in toto nelle tasche del Movimento BDS. In sostanza l’ONU finanzia il Movimento BDS con quasi sette milioni di dollari l’anno facendo passare il tutto attraverso il suo Dipartimento per la Pubblica Istruzione. E’ un fatto gravissimo che non può più essere tollerato. L’ambasciatore Danon infine ha ricordato a Ban ki-Moon che «il Movimento BDS è un movimento anti-israeliano che conduce una campagna d’odio globale contro Israele, cioè uno Stato membro dell’ONU, attraverso la disinformazione e la calunnia, un movimento che si prefigge l’obiettivo di cancellare Israele e l’ONU non può rendersi complice di una tale movimento e tale attività non dovrebbe essere né permessa né tanto meno finanziata dalla Nazioni Unite».

Inutile dire che le proteste israeliane finiranno come sempre nel vuoto, il business palestinese è ormai così radicato anche in seno alle Nazioni Unite che per ottenere qualche risultato si dovrebbero rivoltare le Nazioni Unite come un calzino. Ma il mercato dell’odio rende troppo e di questo mercato l’ONU con le sue agenzie ne è una parte fondamentale.

Scritto da Sarah F.

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