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Israele vieta ingresso a Human Rights Watch. Finita la pacchia per le ONG antisemite?

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Sembra essere finita la pacchia per le ONG antisemite che fino ad oggi hanno abusato della democrazia israeliana per attaccare e denigrare Israele. Le autorità israeliane hanno fatto sapere di aver bloccato l’ingresso in Israele dei lavoratori di Human Rights Watch, una delle principali organizzazioni – insieme ad Amnesty International – per la difesa dei Diritti Umani. Lo fa sapere la stessa organizzazione sul suo sito web.

La decisione del Governo israeliano risale al 20 febbraio quando è stato negato il permesso di ingresso in Israele a Omar Shakir, direttore di Human rights Watch per Israele e per i territori arabi.

Fino a ieri non era stato però possibile avere un commento da parte delle autorità israeliane, commento che è arrivato proprio ieri sera dal portavoce del Ministero degli Esteri di Gerusalemme, Emmanuel Nahshon, il quale ha detto che «Human Rights Watch non è un vero gruppo per la difesa dei Diritti Umani». Emmanuel Nahshon ha poi specificato che «Human Rights Watch ha dimostrato più e più volte di essere una organizzazione parziale e anti-israeliana con un ordine del giorno chiaramente ostile allo Stato Ebraico». Nahshom si chiede poi: «ma perché mai dovremmo dare visti di lavoro e il permesso di ingresso in Israele a persone che hanno come unico scopo quello di infangare Israele e alimentare l’odio verso di noi?». Il portavoce del Ministero degli Esteri israeliano fa poi notare come Omar Shakir si sia più volte distinto per il suo sostegno al Movimento BDS, che non è certo un movimento pacifista o schierato per la difesa dei Diritti Umani.

La reazione di Human Rights Watch è stata subito molto forte. In un comunicato fanno sapere che «la decisione delle autorità israeliane di vietare l’ingresso in Israele ai lavoratori di Human Rights Watch è un bruttissimo segnale per l’impegno israeliano verso i valori democratici.» Poi aggiunge che «è deludente constatare come il Governo israeliani sia incapace di distinguere tra una legittima critica al suo operato e azioni di propaganda contro Israele».

In realtà fino ad oggi il lavoro di Human Rights Watch, a cui si aggiunge anche quello Amnesty International, è stato fondamentalmente a senso unico, uniformato completamente a quello ancora peggiore del Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu e a quello dichiaratamente antisemita del Movimento BDS. Sia Human Rights Watch che Amnesty International non hanno perso occasione di produrre rapporti chiaramente anti-israeliani le cui uniche fonti erano arabe quando non provenienti da gruppi terroristi come Hamas. Uno scandalo che non poteva continuare impunemente specie perché per attuarlo queste ONG usavano la democrazia israeliana che fino a ieri permetteva loro di muoversi liberamente in tutto il territorio dello Stato Ebraico.

E ora si aspettano decisioni simili per altre ONG antisemite che operano in Israele sfruttando proprio le libertà che la democrazia israeliana offre loro. Il business degli aiuti umanitari è diventato per molte di queste ONG l’unica fonte di guadagno mentre per altre è un comodo mezzo per implementare politiche antisemite e di odio sotto la comoda coperta dei Diritti Umani. Israele non lo può più permettere.

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